giovedì 12 novembre 2009

Gli Azzuri tra le macerie del terremoto

L’AQUILA, 12 novembre 2009 - Una giornata a L’Aquila. Diversa, completa. Gli azzurri della Nazionale se la sono regalata e l’hanno regalata alla gente abruzzese ed in particolare ai 1.500 bambini presenti nell’auditorium della caserma di Coppito, quella dove si sono celebrati i funerali delle vittime del drammatico terremoto dello scorso aprile, ma anche quella dove si è svolto il G8, che ha riunito i grandi del mondo. E ancora, da oggi, per la Nazionale di Lippi, il luogo di incontro con le scuole e scuole calcio abruzzesi, dopo la visita alle zone terremotate che ha seguito l’allenamento mattutino.

Fabio Cannavaro con una giovane tifosa. Ansa
Fabio Cannavaro con una giovane tifosa. Ansa

LE TESTIMONIANZE: LIPPI — Gli azzurri campioni del mondo hanno anzitutto visitato gli abitanti della new town di Bazzano, e tra le palazzine costruite con criteri antisismici è stata festa. "Due mesi fa - racconta Marcello Lippi - c'erano dei cantieri. Ora vedo queste case costruite con criteri moderni, e gente molto felice. Questo è un mezzo miracolo. E’ stata una giornata splendida. La voglia di rinascere testimoniata dall’operosità fuori dalla zona rossa mi è sembrata splendida. L'importanza del gruppo - che io predico - in questa città è rappresentata nel modo più chiaro possibile". E non è un caso che prima di dirlo sul palco dell’auditorium abbia accarezzato la coppa del mondo.

Zambrotta durante l'allenamento. Ansa
Zambrotta durante l'allenamento. Ansa

I GIOCATORI — La parola agli azzurri. Toccati da questa esperienza. Hanno visto da vicino le macerie, le tendopoli, le cicatrici di una città colpita nella corpo (le case) e nel cuore (il dolore delle perdite umane). Ma hanno anche toccato con mano la contagiosa voglia di rialzarsi della popolazione. Parole sentite, dunque, le loro, per dimostrare di essere molto di più che bamboccioni. Fabio Cannavaro, che ha regalato una maglia numero dieci al responsabile della protezione civile Bertolaso: "Nell'80 ho vissuto il terremoto a casa mia, conosco la paura di questa gente. So cosa significa crescere con la paura del terremoto". Fabio Grosso è uno dei 5 azzurri campioni del mondo (gli altri Nesta, De Rossi, Gattuso e Oddo) che ha donato un minicampo di calcio agli aquilani, sulla scia delle iniziative di beneficenza di Aic e Figc. "Io sono di questa terra - ha detto il pescarese -, ho parenti e amici a Pescara. L'aiuto a questa terra devastata è arrivato da tutti noi italiani. Vedo qui un lavoro forte e lungo, fatto giorno e notte da gente che ha aiutato a risollevare famiglie. Le prospettive per un futuro migliore ci sono tutte". De Sanctis: "Sono orgoglioso di essere abruzzese, ancora di più oggi. Dopo aver visto quello che avete fatto in questi sette mesi mi sono reso conto di quanto siete stati forti. Non può crollare una città che sa volare". Infine Buffon: "L’unico modo per uscire dalle difficoltà è avere una gran voglia di rinascere. L’Aquila vola alta".